Progetto Percorso Poetico
Quando i poeti si abbracciano il cielo sorride
un progetto di Francesca Corrao
Oratorio Mediterraneo con poesia italiana di
Nino De Vita, Maria Attanasio, Marilena Renda, Giacomo Trinci (Italia),
e con la poesia straniera di
Ozdemir Ince (Turchia), Hasan Teleb (Egitto),
Ashur Etwebi (Libia),
nelle interpretazioni e letture di
Claudio Collovà e Stefania Orsola Garello
Gibellina, Museo delle Trame Mediterranee
autunno 2014
Dalla Sicilia il poeta abbraccia con il suo sguardo le bellezze e le tragedie del mare mediterraneo. Un mare che per secoli ha rappresentato il centro e il cuore di floridi commerci e scambi culturali. Con questo convincimento ha operato Ludovico Corrao volendo ridare alla Sicilia il ruolo di fucina sperimentale che già in passato ha nutrito la cultura europea essendo punto di cesura tra il mondo antico e la modernità nell’incontro con la civiltà islamica da cui ha tratto spunti e prolifiche conoscenze. Oggi gli sguardi del mondo si spostano sempre più ad Oriente e qui si rimane in attesa di un risveglio che tarda a venire eppure ancora oggi, come ieri alla corte di Federico II, i poeti possono anticipare i nuovi percorsi del tempo che viene aiutandoci a fugare i più funesti presagi. La Fondazione propone due giornate di letture ai grandi interpreti della poesia mediterranea perchè il loro ruolo torni ad essere centrale nel promuovere un nuovo umanesimo giacché, come recita il poeta giapponese Daisaku Ikeda “quando i poeti si abbracciano il cielo sorride”.
I popoli del Mediterraneo attraverso i secoli hanno accumulato un tessuto culturale composto da innumerevoli voci; nel tempo le metafore dei poeti si sono arricchite e sono state diffuse di generazione in generazione. Nella memoria collettiva ritornano brani delle narrazioni omeriche e delle Mille e una Notte. In particolare nelle opere degli autori moderni i mille volti del Mediterraneo tornano con insistenza in modo più o meno evidente come a voler testimoniare l’esistenza di una cultura comune, condivisa: la cultura di una civiltà immortale nata dall’incrocio di tante civiltà. La testimonianza dei poeti è una rotta parallela, è un percorso possibile, alternativo alle guerre, dimostra l’esistenza di un pacifico dialogo tra gente comune, artisti e maestri d’arte volto a celebrare la vita, le gioie e i dolori degli esseri umani. In questi tempi di crisi quando all’orizzonte si profilano disastri e tragedie i poeti tornano a recitare la speranza a ricordare l’orrore della guerra ad esaltare la dignità della vita.