Titanic the End debuttò nell’aprile del 1984 a Napoli al Teatro Nuovo per la regia di Antonio Neiwiller, dopo un intenso laboratorio teatrale durato nove mesi. È stata un’esperienza che ha completamente rivoluzionato la mia vita e il mio modo di guardare all’arte, oltre ad essere stata la mia prima esperienza di teatro professionale.
Neiwiller è stato un artista geniale, un poeta costruttore di visioni fuori dai canoni tradizionali. Ha realizzato una straordinaria e innovativa riflessione sul teatro e sull’arte in generale. Le sue idee, le sue denunce, i suoi racconti sulla fine di mondi mi colpiscono ancora per l’eccezionale attualità. Oggi egli mi appare come un profeta. Trent’anni fa Antonio
ci spiegava i motivi veri per cui a Beirut cadevano bombe su donne e bambini, ci raccontava come le ideologie nel tempo sarebbero cadute ad una ad una e come l’unica speranza sarebbe stata raggiungere il fondo perché solo a quel punto ci saremmo rimboccati le maniche e avremmo ricominciato a costruire.
Ora, nel ventennale della sua scomparsa, sento il desiderio di risalire su quella nave, emblematica rappresentazione di una società in via di disgregazione, di rivivere quelle emozioni, quei suoni, quegli odori. La mia vuole essere una visione nella visione, un dono intimo e personale e al tempo stesso un lasciar tracce, così come mi ha insegnato lui. Salvatore Cantalupo
Osceno è ciò
che mette fine a ogni specchio,
a ogni sguardo, a ogni immagine.
Osceno è ciò
che pone termine ad ogni rappresentazione.
Osceno è ciò che non ha più segreti,
ed è completamente solubile
nell’informazione e nella comunicazione.
Così,
ora che non viviamo più
il dramma dell’alienazione,
ma l’estasi della comunicazione,
sappiamo che tutto ciò è osceno.
[...]
Allora bisogna far vedere
che c’è qualcosa che si può pensare
e che non si può vedere
né far vedere
ma alla quale si allude.
Antonio Neiwiller 1983
TeatriUniti nascea Napoli nel 1987, dall’unione di Falso Movimento, Teatro dei Mutamenti e Teatro Stu- dio di Caserta, tre formazioni che avevano profonda- mente caratterizzato il panorama teatrale italiano ed internazionale a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, con produzioni acclamate in Europa e negli Usa. A partire dai tre registi fondatori Mario Martone, Toni Servillo ed il compianto Antonio Neiwiller, Teatri Uniti si configura come un laboratorio permanente per la produzione e lo studio dell’arte scenica contempo- ranea. Intrecciando in maniera innovativa il linguag- gio propriamente teatrale con quello della musica, delle arti visive, del cinema, Teatri Uniti ha realizzato, oltre all’allestimento di testi classici e contemporanei sui più prestigiosi palcoscenici di quattro continenti, alcuni significativi film indipendenti, presentati con successo nei principali festival internazionali. I soci di Teatri Uniti sono Angelo Curti, Toni Servillo, Andrea Renzi, Licia Maglietta, Roberto De Francesco, Pasqua- le Mari, Daghi Rondanini e Costanza Boccardi.